La Dr.ssa Greco si è laureata in psicologia clinica presso l’Università di Pavia col massimo dei voti e la lode. Specializzata in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico presso IRPA (Istituto di Ricerca in Psicoanalisi Applicata) il cui Direttore scientifico è Massimo Recalcati, uno dei più noti psicoanalisti italiani, con il quale ha svolto la propria analisi personale. Diplomata in pianoforte. All’amore per la musica unisce, da sempre, la passione per la Psicoanalisi. Dal 2018 ha l'incarico come Docente Tutor presso l'IRPA ed è responsabile della lettura testi di Freud per gli allievi del quarto anno del medesimo Istituto. Nel 2021 terrà quattro incontri di laboratorio di esercitazioni cliniche per il primo e secondo anno. Ha come interesse principale la clinica delle nevrosi e la clinica dell’adolescenza. Ha curato, con altri due colleghi, la pubblicazione del testo Musica: forma mentis?, edito da Libreria Universitaria, in cui è presente un proprio contributo dal titolo La creatività e il concetto di Sublimazione in Psicoanalisi: Freud, Winnicott, Lacan. Un proprio contributo è pubblicato sul numero 7 della rivista di Psicoanalisi Lettera. Riceve su appuntamento presso il suo studio privato a Piacenza e Milano.
Secondo l’ipotesi freudiana dell’inconscio, la pratica psicoanalitica (principalmente attraverso la libera associazione e l’interpretazione dei sogni) permette di distinguere il piano del vissuto da quello più profondo del senso che lo guida, consentendo al soggetto di separare i due piani.
In questo modo si aiuta il soggetto a riscrivere la propria storia, dando un senso nuovo a ciò che lo abita, così da operare in lui una trasformazione soggettiva, ovvero un modo diverso di sentire o vivere e, se possibile, lenire la sofferenza.
Oggi crescere ha per maschi e femmine un significato diverso da quello avuto fino a pochi
decenni fa
se si pensa alle trasformazioni epocali che caratterizzano il nostro tempo, quali l’educazione
permissiva,
la figura debole del padre, la diffusa debolezza o la mancanza, in famiglia e a scuola, di
regole,
limiti e sanzioni.
Tuttavia crescere resta, oggi come allora, un compito che impegna i soggetti in percorsi
sostanzialmente
analoghi nel tempo, comportando, in modo immutato, prima l’inevitabile lutto dalla propria
infanzia
e poi, le trasformazioni corporee e psicologiche, nonché la necessità di dare una direzione
personale
alla propria vita rispetto alla domanda genitoriale.
Dubbi, incertezze, angoscia profonda e sconforto sono vissuti psichici non sempre riconosciuti
dal soggetto stesso o dai
famigliari pertanto, in presenza di manifestazioni inquietanti e ricorrenti, una consultazione
psicologica
dovrebbe essere auspicabile.
L’incontro con lo psicoterapeuta, favorendo l’ascolto attivo dei propri stati d’animo,
potrebbe permettere
all’adolescente in difficoltà, di tradurre in parole il proprio malessere, al fine di
individuare
in sé le chiavi per capirlo e superarlo.
Se una psicoanalisi accoglie una domanda di sapere del soggetto su se stesso, un trattamento
psicoterapeutico
risponde innanzitutto ad una domanda di cura, che sia di un sintomo o di un disagio.
Non sempre infatti c’è un sintomo preciso (come depressione, attacchi di panico,
disturbo ossessivo-compulsivo,
disturbi psico-somatici, ansia etc), ma un malessere generale, a cui non si riesce a dare un
nome
ma che permea la nostra vita.
A seguito di alcuni colloqui preliminari, tesi a decifrare la natura del sintomo/disagio, verrà
proposto
un
percorso psicoterapeutico individuale
o analitico sulla base della domanda, della particolarità del sintomo e della struttura del
soggetto.
Il trattamento psicoterapeutico mirerà alla particolarità del soggetto, cercando di
valorizzarne
la singolarità al fine di utilizzarla come risorsa.
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