April 21, 2025

La solitudine del nevrotico

“La solitudine di cui soffre il nevrotico riguarda la dimensione del desiderio. Per la precisione, è la solitudine del desiderio che risulta insopportabile per il nevrotico. (…) Il nevrotico sembra non poter desiderare senza il desiderio dell’Altro, l’Altro è chiamato a convalidare ciò che il soggetto vive come la parte più intima di sé. Nel movimento nevrotico di far approvare il proprio desiderio dall’Altro il soggetto cerca di evitare l’esperienza della solitudine, quella solitudine necessaria per poter diventare responsabile del proprio desiderio. (…) Nell’insistente desiderio di riconoscimento che il nevrotico rivolge all’Altro c’è quindi un lato ombra: è come se il soggetto volesse delegare all’Altro la responsabilità del proprio desiderio. Il nevrotico cerca nello sguardo dell’Altro un segno di approvazione, una convalida, un bollino blu per avere una sorta di certificato di garanzia per il proprio desiderio. (…) La passione del nevrotico per la giustificazione del proprio desiderio rischia di fargli desiderare solo gli oggetti desiderati da altri, diventando schiavo di una rassicurazione esterna. (…) Il rapporto con il proprio desiderio esige l’esilio dall’orbita dell’Altro. L’Altro è una mappa incompleta, cioè non contiene gli schemi, le rappresentazioni e i significanti per orientare il soggetto nel rapporto con il suo desiderio. La singolarità del desiderio non è scritta nel campo dell’altro, è una pagina ancora da scrivere, da scrivere in solitudine. Da questo punto di vista il desiderio è rivolto verso l’avvenire, un avvenire che può realizzarsi solo facendo passare le proprie scelte attraverso il tempo della solitudine.”

Nicolò Terminio, Lo sciame borderline, Raffaello Cortina Editore

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