Riassumendo, possiamo affermare che da un punto di vista fenomenologico occorre che il paziente si muova da quella che abbiamo chiamato una presa d’atto rispetto a una certa ripetizione in direzione di un processo rappresentazionale di parola sostenuto dall’energia stessa della domanda che ha animato quelle stesse ripetizioni, ma con la sensazione che questa volta, a partire dal rapporto con l’analista, la ripetizione darĂ un altro esito.
F. Tognassi, La spinta trasformativa, Mimesis