Potremmo definire la soggettivazione come quel cammino che inizia nel rapporto con l’Altro e che vede un individuo nascere come soggetto della domanda, fino a giungere a una strutturazione (o ristrutturazione) del legame con l’Altro stesso e con la pulsione.
Quindi, mettere al centro del trattamento la soggettivazione significa essenzialmente rispettarne i tempi e le scansioni logiche interne al discorso del paziente. Se la psicoanalisi non ha di mira la terapeutica, è proprio perché inverte tatticamente il rapporto di priorità fra la risoluzione del sintomo e l’avvento della soggettività nell’atto della parola. E’ questa l’inevitabile conseguenza del passaggio attuato da Freud dalla clinica medica dello sguardo alla clinica psicologica dell’ascolto.
Fabio Tognassi, La spinta trasformativa, Mimesis