(…) il dolore psicologico è necessario al processo analitico. Il dolore indica il percorso da seguire e determina le fasi del lavoro psicologico da compiere. Il lavoro che il paziente deve fare per ottenere un cambiamento psicologico, per sua natura, fa paura ed è doloroso, poiché implica la rinuncia a quei modi di proteggere se stesso che nell’infanzia e nell’adolescenza erano fondamentali per mantenere l’equilibrio mentale (e quindi la sopravvivenza stessa). Quei modi di essere che il paziente sentiva, e inconsciamente continua a sentire, necessari per il suo equilibrio/sopravvivenza sono anche quelli che limitano profondamente le modalità di gestione della sua vita. Spesso il paziente in maniera inconscia e ambivalente consulta l’analista per farsi aiutare a risolvere questo dilemma - l’incompatibilità di sicurezza e generatività.
Thomas H. Ogden, l’arte della psicoanalisi, Raffaello Cortina Editore