Quel che Freud ci rivela come l’al di là del principio di piacere è che c’è forse un’aspirazione ultima al riposo e alla morte eterna, ma, nella nostra esperienza, ed è tutto il senso del mio secondo anno di seminario, incontriamo il carattere specifico della reazione terapeutica negativa sotto la forma di quell’irresistibile inclinazione al suicidio che si fa riconoscere nelle ultime resistenze con le quali abbiamo a che fare in quei soggetti più o meno caratterizzati dal fatto di essere stati dei bambini non desiderati. Man mano che si articola meglio ciò che li deve fare avvicinare alla loro storia di soggetto, essi rifiutano sempre di più di entrare nel gioco. Vogliono letteralmente uscirne. Non accettano di essere ciò che sono, non vogliono quella catena significante nella quale non sono stati ammessi che controvoglia dalla loro madre.
Quello che appare a noi analisti in questi casi è esattamente quello che si ritrova negli altri casi, cioè la presenza di un desiderio che si articola, e che si articola non solamente come desiderio di riconoscimento, ma come riconoscimento di un desiderio. Il significante ne è la dimensione essenziale.
J. Lacan, Seminario libro V